Elenco veicoli "parco storico" al 7.1.2016 Altri veicoli esistenti al 7.1.2016 |
Questa serie fu studiata e realizzata interamente dall'ATM nei primi anni '30, sulla scia del successo ottenuto dalle "sorelle" milanesi (le carrelli '28). Il progetto infatti ricalca molto quello delle '28 milanesi: le idee di Peter Witt presero piede anche a Torino! La serie di 100 vetture furono studiate dall'ATM che realizzò i due primi prototipi (la 2501 e 2502) e la cui costruzione in seguito fu affidata alla Fiat Materfer e alle Officine Moncenisio, motivo per il quale si possono riconoscere due sottoserie: 2500-2574 con carrelli Brill-Commonwealth Originariamente erano dotate di panche longitudinali a monte dello spazio del bigliettaio e di doppie file di sedili a valle. Negli anni '30 si sperimentò anche uno spazio riservato ai fumatori nella parte posteriore. Entrambe le cose furono eliminate dopo la guerra. La 2526 fu dotata di un inseritore di tipo PCC (il medesimo che sarebbe stato poi utilizzato sulle 3000 prima e 3100 poi) e di carrelli a boccole meno potenti ma con riduzioni diverse. La Seconda Guerra Mondiale ne danneggiò parecchie ma solo due in maniera irrecuperabile, ovvero la 2536 e la 2544. Entrambe furono demolite dopo la guerra. Nel 1946 le 98 unità superstiti vennero trasformate con l'allargamento a quattro battenti della porta posteriore. La matricola 2536 fu però riutilizzata da una motrice serie 2100/2200 la cui cassa non fu utilizzata per la costruzione della prima serie di 2800 alla fine degli anni '50. Fu invece allungata e resa identica alle altre 2500. Furono ritirate una prima volta dal servizio negli anni
'60 per poi essere reintrodotte negli anni '70. Il motivo per cui le 2500 rientrarono in servizio a metà degli anni
settanta fu la cosiddetta "austerity". Quattro vetture (2596-2599) furono convertite
negli anni '70 in
motrici di servizio (bidirezionali per il traino) ed affidate ai 4
depositi (Venaria, Nizza, San Paolo e Tortona... rispettivamente
rinominate T400,
T401, T402,
T403); una, la 2595, è
stata totalmente restaurata nel 2000 ed è rientrata a far parte del parco
veicoli dell'ATM/GTT come vettura storica. Alla 2595 ha fatto seguito
nel 2007 la 2592 restaurata da ATTS e poi nel 2010 la 2598 (ex T402),
sempre restaurata da ATTS. Una motrice, la 2522 fu utilizzata alla fine degli anni '80 per la sperimentazione del pantografo, il nuovo sistema di captazione che avrebbe a breve sostituito la quasi ottuagenaria asta e rotella. Tale motrice fu poi demolita separatamente (non fu mai utilizzata per la costruzione della seconda sottoserie di 2800). Attualmente esistono altre due vetture, la 2593 e 2594, che attendono il recupero. La 2593 è stata acquistata da ATTS per trasformarla in "Tram della cultura" mentre la seconda è ospite di un demolitore a Pinerolo, ma il suo futuro è alquanto incerto dato che il demolitore chiede cifre esagerate per la cessione del veicolo il cui stato di conservazione è piuttosto precario. |
|
DATI TECNICI (fonte GTT)
Anno di costruzione: 1932-33
|
||
AUDIO |
||
GALLERIA FOTOGRAFICA |
||
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Quest'immagine è stata liberamente tratta dal sito www.photorail.com, presentata solo a scopo documentario. Non si intende violare alcun Copyright. |